TERRA E POLVERE

(Regia: Li Ruijun, 2022, con Wu Renlin, Hai Qing, Zhao Dengping)

TERRA E POLVERE

Nella regione cinese del Gansu al confine col deserto del Gobi, si celebra un matrimonio combinato tra il contadino Ma Youtie (Wu Renlin, non professionista) e Cao Guiying (Hai Qing): entrambi non sono più giovani, la donna è di salute cagionevole e la loro unione è per le rispettive famiglie più che altro un modo per trarsi d’impaccio. Le difficoltà e la mancanza d’affinità dei primi tempi si trasformano però in un’unione affettuosa col passare delle stagioni, secondo i ritmi della terra e dell’umile lavoro in campagna nel quale i due non possono risparmiarsi. Con l’opera del quarantenne regista Li Ruijun, presentata in concorso a Berlino 2022 e in Italia distribuita da Tucker Film dopo un passaggio allo scorso Far East Film Festival di Udine, pare di tornare indietro nel tempo. E non solo per l’attenzione riservata a una Cina rurale molto lontana dall’ideale di nuova superpotenza mondiale che il regime cerca di proiettare all’esterno: vengono infatti subito alla mente i cineasti della cosiddetta Quinta Generazione, in particolare i film di Zhang Yimou e di Chen Kaige degli anni Ottanta, da Sorgo Rosso a Terra Gialla. La storia di Youtie e Guiying è raccontata attraverso molti silenzi e poche misurate parole e con la prevalenza di piani fissi e campi lunghi, a suggerire l’opera levigatrice del tempo sull’animo degli sposi, dapprima immortalati in una foto di nozze priva di qualsiasi gioia e delicatezza. Il rischio del film, che mette a confronto ancora una volta la Cina della tradizione e una modernità che si presenta come devastatrice (significative la visita a una casa in costruzione e le immagini delle ruspe che spianano le povere dimore dei paesani), è quello di scivolare nell’idillio campestre senza essere in grado di dare altresì sostanza a un discorso che riecheggia in tono minore quello di Jia Zhang-ke. Ma le convincenti prove dei due attori protagonisti e il finale amaro sanno in buona parte scansare questo esito. (dz)

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